Martedì 16 febbraio 2016 alle ore 20.30, con ingresso libero, presso il liceo classico “Vittorio Alfieri” di c.so Dante 80 in Torino
Tibet. Il grido di un popolo
di Tom Peosay. Titolo originale Tibet: Cry of the Snow Lion. Documentario, durata 104 min. – USA 2002.
Sono stati necessari più di dieci anni di produzione per realizzare un film su una terra troppo a lungo dimenticata. Il Tibet appare per la prima volta in una prospettiva nuova e drammatica grazie a una ricchezza di immagini senza precedenti: dai millenari rituali degli antichi monasteri alle corse dei cavalli dei guerrieri Khamba; dai bordelli di Lhasa ai meravigliosi picchi Himalayani ancora oggi percorsi dalle carovane di yak. Gli oscuri segreti della recente storia tibetana affiorano nei racconti e nelle testimonianze dei diretti protagonisti, mentre immagini di repertorio inedite descrivono una storia epica di coraggio e di passione.
Tibet, il grido di un popolo
Il più spaventoso grido che possa produrre un popolo è il silenzio. Nelle strade non i bambini, nelle case non l’affaccendarsi della normale vita, nei ritrovi per uomini le panche che si sfogliano mentre si disfano piano i loro legni.
Un popolo tace il suo Nome, la sua vita, il suo Genio, i suoi Padri: ammutolito, tutto si perde in un’aria svuotata dalle consuetudini. “Qualcosa” di nuovo (la Morte è sempre nuova) incomincia a percorrere le strade cercando di sfamarsi con la vita. Questo è capitato ai mille Tibet, anche africani, lacerati dalla violenza del denaro, di politiche orribili, cieche, genocide, folli di una follia che non ammette redenzione. Ornate da templi dove la morale ha soperchiato lo Spirito, molte terre piegano il capo di fronte ad un progresso fasullo, ad un uomo fasullo. Perciò si uccide chi prega, da sempre.
Forse anche nella nostra anima esiste un seme di quel mondo, grondante della protervia dell’esistere senz’altra via di redenzione se non quella del potere. E una cieca forza paludata da bene percorre le nostre interiori strade: brama quel silenzio che sa di disperazione, di giustizia disanimata, di oblìo e non di canto. Di eguaglianza a tutti i costi. Non di lode.
Non di dignità.
Non di libertà.
M.B. ARS
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